Costruzione della MM
I lavori per la prima linea della metropolitana iniziarono il 4 maggio 1957, in viale Monte Rosa; il progetto venne suddiviso in sette lotti (più uno di prolungamento del primo), ciascuno appaltato a imprese incaricate della costruzione:
numero lotto | localizzazione | km |
1° lotto | Monte Rosa - Giovine Italia | 2,19 |
1°/A lotto | Silva - Lotto - Elia | 0,505 |
2° lotto | viale Monza/1 | 2,16 |
3° lotto | viale Monza/2 | 0,795 |
4° lotto | viale Monza/3 | 1,12 |
5° lotto | Boccaccio, Cadorna, Castello | 0,80 |
6° lotto | Pasteur, Loreto, Argentina | 0,931 |
7° lotto | Cairoli, Dante, Cordusio | 0,83 |
Il progetto e la costruzione della linea metropolitana dovettero tener conto di tutte quelle strutture che erano presenti nel sottosuolo milanese: tubature, condutture e -in alcuni casi- resti archeologici rinvenuti proprio durante gli scavi.
Il problema maggiore fu rappresentato dalle fognature, che spesso furono per forza demolite e ricostruite ai lati delle gallerie e delle stazioni, mentre per i restanti servizi (cavi elettrici, acqua potabile, metano, cavi del telefono) fu necessario solo costruire dei sostegni, poiché collocati ad un livello superiore rispetto alle gallerie.
I cantieri si svilupparono partendo dalla zona di p.le Lotto e da viale Monza contemporaneamente, per poi riunirsi nel settimo lotto e per dar vita al tracciato che tutt'oggi segue la linea 1; il primo deposito-officina costruito fu quello di Precotto (localizzato in via Anassagora).
Per quanto riguarda i finanziamenti, fu calcolato che il costo della linea 1 ammontasse a 1 miliardo (di lire, ovviamente) al chilometro: la spesa totale fu quindi calcolata in 30 miliardi, divisi in una tranche da 6 mld coperta nel 1957 e altre tre da 8 mld coperte nel 1958, 1960 e 1961.
Il 9 agosto 1962 una vettura tranviaria fu calata nella stazione Cairoli per il collaudo del tracciato, dell'insonorizzazione e dello smorzamento delle vibrazioni, mentre il primo vero e proprio viaggio di prova fu effettuato il 14 agosto del medesimo anno.
Il 21 aprile 1962 venne rimesso al suo posto il monumento a Giuseppe Garibaldi in piazza Cairoli, spostato temporaneamente per consentire gli scavi e finalmente il 10 dicembre venne immessa in circolo la prima vettura metropolitana costruita dalla Breda.
Dopo due anni di lavoro, il 1 novembre 1964 alle ore 10.41, la metropolitana fu inaugurata: due convogli partirono, per l'unica volta nella storia della metropolitana appaiati, dalla stazione Lotto in direzione di Sesto Marelli con a bordo diverse autorità milanesi; le fermate vennero aperte al pubblico solo nel pomeriggio dello stesso giorno.
La costruzione della linea 2 fu attuata mediante il sistema a foro cieco, scavando quindi in profondità e non a cielo aperto e causando quindi meno disagi alla cittadinanza: la linea verde venne inaugurata, nel suo primo tratto Caiazzo-Gobba, il 4 ottobre 1969.
L'8 settembre 1979 fu dato il via ai lavori per la terza linea metropolitana, la gialla, inaugurata il 3 maggio 1990 nella tratta Duomo-Centrale.
Ecco come ricorda l'architetto e designer norvegese Bob Noorda lo studio degli interni e dell'arredamento delle tre linee metropolitane di Milano:
"Era il 63, quando Albini ha avuto l'incarico di progettare gli interni della metropolitana e le stazioni erano già finite al cemento ruvido, lasciando molti problemi di comprensione dei percorsi. Abbiamo deciso di fare tutto marrone scuro, per nascondere le strutture ed essere poco sporchevole, le pareti perimetrali vennero ricoperte con i pannelli modulari, alla moda di allora. Per la segnaletica abbiamo inventato la linea rossa continua perimetrale per tutta la stazione, questa idea nuova è stata progettata a Milano e ripresa alle metropolitane di tutto il mondo, questa fascia era ottima per la visibilità, e abbiamo avuto l'idea di ripetere il nome della stazione ogni cinque metri, in modo che vedi subito dove sei, il nome era previsto anche sulle colonne che oggi ospitano la pubblicità.
Una volta stabilita questa fascia continua allora dovevamo pensare alle scritte, la committenza voleva un carattere alto,ma era poco leggibile poiché la vista è quasi sempre in prospettiva, allora si è optato per l'Helvetica [il Noorda, carattere personalizzato che porta il nome dell'autore, ndA] personalizzato, creando una versione apposita con le aste ribassate e le curve semplificate ed il peso ottimale per la natura della metropolitana. Così realizzammo anche la seconda linea con lo studio Albini, mentre la linea tre è stata progettata da un altro architetto (Dinni), che poi è diventato presidente della società metropolitana. Mi ha chiamato per la segnaletica che però si è basata su un progetto diverso, con la scritta ricavata dalla lamiera, alternata con il porfido degli arredi.
La prima linea era pensata per una massima durata, nella seconda linea si è voluto risparmiare sostituendo i pannelli con della lamiera.. arrivati alla terza linea si è passati a marmo e contro soffitti sulla banchina, facendo di tutto per alzare i costi."
(da: http://www.ministerodellagrafica.org/news/dettaglio.php?id=20)
Bibliografia
F. Ogliari - Milano vista da sotto - Ed. Selecta
MM S.p.A. - La rete delle linee, linea 1, maggio 1961
MM S.p.A. - Rapporto dei lavori al 31 dicembre 1959
Immagini (C) ATM Milano S.p.A.